Le trimestrali continuano a condizionare la performance dei mercati. Non sono andati bene i conti del colosso bancario tedesco DeutscheBank, che hanno sofferto nel corso del terzo trimestre. Euro in ribasso sul dollaro.
Partenza dimessa per le principali borse europee dopo la sostanziale parità di Wall Street e Tokyo. Gli operatori sono concentrati sulla moltitudine di trimestrali in agenda, con Deutsche Bank, BBVA e SAP sotto i riflettori.
Sulle prime rilevazioni Bruxelles mostra un calo dello 0,24% a 2686,18 punti, Parigi un ribasso dello 0,42% a 3836,56 punti ed Amsterdam un decremento dello 0,48% a 339,14 punti. Segno meno anche per Francoforte -0,33% a 6591,82 punti, Londra -0,66% a 5669,66 punti e Madrid -0,5% a quota 10743,3.
I mercati attendono con ansia la riunione dei leader asiatici in Vietnam in programma il 28-30 ottobre sul tema yuan e la riunione di politica monetaria della Fed del 3 novembre prossimo per sapere se e in quale entità verranno acquistati titoli di Stato per iniettare nuova liquidità sui mercati.
Sul fronte valutario l'euro si conferma debole con scambi poco sopra la soglia degli 1,38 dollari. Il biglietto verde si è allontanato dai minimi da 15 anni contro lo yen, dopo che le autorità giapponesi si sono dette pronte ad intervenire con forza per frenare il rafforzamento della divisa nazionale.
Tra i dati macro rilevanti in agenda oggi c'è la massa monetaria M3 della zona euro e in Usa gli ordini beni durevoli, le vendite nuove case, le scorte settimanali di petrolio e l'indice CFMMI.
A livello settoriale pesano soprattutto le materie prime e i tech.
Tra le storie societarie sotto i riflettori, da segnalare i conti in rosso per Deutsche Bank nel terzo trimestre dell'anno. La principale banca tedesca infatti ha accusato una perdita netta di 1,2 miliardi di euro per effetto degli oneri su Postbank per 2,3 miliardi di euro.
A Piazza Affari occhio a STMicroelectronics, che nel terzo trimestre ha registrato ricavi netti in aumento del 16,8% rispetto all'anno precedente a 2,65 miliardi, con ricavi in crescita in tutte le regioni e tutti i segmenti di mercato, ad eccezione del Telecom.
Fari anche su Unicredit, con l'Ad di Federico Ghizzoni che, in un'intervista al quotidiano 'la Repubblica', ha detto di escludere un aumento di capitale, e anche un'ipotesi di scalata da parte degli azionisti libici e ha chiarito il perché della nomina di Roberto Nicastro come unico direttore generale del gruppo bancario. (FONTE: WSI-TELEBORSA-ASCA)
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