giovedì 14 ottobre 2010

Il Marchio Italiano

A differenza di quanto accade con i brevetti, il marchio ha una durata illimitata e può essere rinnovato ogni 10 anni fino a quando lo si desidera.
Si può registrare come marchio un nome, una o più parole oppure un nome con una grafica particolare o addirittura solo una grafica, un suono o una particolare combinazione di colori. Perché sia registrabile, un marchio deve essere nuovo, ma si può registrare in Italia anche un marchio che sia registrato solo all'estero (a differenza di quanto accade con i brevetti) purché non abbia una notorietà diffusa e la registrazione non avvenga in malafede.
Chi registra un marchio può impedire che altri utilizzino il suo stesso segno nelle attività commerciali e può sfruttarlo economicamente nello stato in cui lo ha protetto, utilizzandolo in proprio o concedendolo in licenza ad altri, dietro il pagamento di una somma di denaro.
Prima di scegliere un nome, come identificativo della propria impresa o di un prodotto, è di fondamentale importanza, anche per chi non intende registrarlo come marchio, accertarsi che non sia già stato registrato da altri, in quanto se così fosse, si rischierebbe di doverlo cambiare e magari essere anche tenuti a pagare un risarcimento danni.

Per registrare un marchio è consigliabile rivolgersi ad un esperto che sappia fornire tutte le indicazioni necessarie ed individuare le modalità migliori di protezione. Tuttavia, teoricamente, è possibile procedere anche da soli rivolgendosi alla Camera di Commercio presso la quale esiste un ufficio incaricato di ricevere le domande di registrazione che funge da ufficio territoriale dell'UIBM.
Per registrare un marchio occorre compilare un apposito modulo (modello C), indicando le classi di prodotti e di servizi per i quali il marchio stesso verrà utilizzato. Occorrerà, poi, pagare le tasse e sostenere le spese per le marche da bollo ed i diritti di segreteria. I moduli per il deposito dei marchi sono scaricabili anche da internet.
La difficoltà maggiore risiede nel lavoro di analisi che deve essere fatto prima di procedere alla registrazione per evitare di entrare in collisione con marchi anteriori registrati da altri.

Per fare un buon lavoro sarebbe comunque opportuno registrare il marchio sia come parola che come parola e grafica, in modo da avere una doppia protezione e, nel caso in cui esso sia debole, ovvero piuttosto descrittivo del prodotto, registrarne anche alcune varianti per evitare raggiri.
Altro aspetto di cui bisogna tenere conto in fase di registrazione è quello della scelta dei prodotti e dei servizi per i quali il marchio sarà utilizzato e che devono essere puntualmente descritti nella domanda di registrazione.
In base al Codice della proprietà industriale il titolare del marchio ha il diritto di fare uso esclusivo del marchio stesso e di vietare a terzi l'utilizzo di un segno identico o simile per prodotti o servizi identici o affini, se a causa della somiglianza si crei un rischio di confusione; se si tratta poi di marchio che gode di rinomanza questo diritto si estende anche ai servizi o prodotti non affini (art. 5; Art. 20).
Pertanto, occorre individuare con attenzione le classi che si vogliono proteggere, sia per non entrare in conflitto con altre classi affini a quelle rivendicate per altri marchi, sia per evitare in futuro di non poter vietare l'uso del marchio per classi di prodotti o servizi che potrebbero rivestire comunque un interesse commerciale. Questo tipo di analisi è estremamente delicata e complessa anche per gli esperti della materia, soprattutto per l'impossibilità di disporre, a costi contenuti, di un panorama completo delle registrazioni riguardanti marchi identici o simili per classi identiche o affini, sia perché, anche con il massimo impegno di spesa, risulta difficile avere un rapporto di ricerca completo, a causa dei normali ritardi con cui vengono aggiornate le banche dati.

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