Chiudono in rosso le principali Borse Europee.
L'indice FTSE 100 di Londra ha chiuso a -1,07%; il CAC 40 di Parigi ha perso lo 0,96%; il DAX 30 di Francoforte ha chiuso a -0,69%.
Tra le altre piazze finanziarie Madrid arretra dello 0,90% e Bruxelles registra una chiusura a -0,74%.
La divisa unica europea si è collocata attorno a 1,3760 dopo aver toccato un massimo di 1,3877.
Ancora una conclusione negativa per il mercato azionario domestico che a più riprese ha cercato di mantenersi a galla, salvo poi piegarsi al volere dei ribassisti nella parte finale della seduta. Gli indici hanno avviato gli scambi in calo, ma sono riusciti in seguito a recuperare le perdite iniziali e a spingersi in positivo. A guastare la festa ci ha pensato Wall Street dove i tre listini principali sono stati colpiti dalle vendite, complici anche le indicazioni contrastanti arrivate dal fronte macro.
I venditori hanno così preso il sopravvento anche a Piazza Affari dove l’indice Ftse Mib ha terminato gli scambi a 21.250 punti, in calo dello 0,53%, al pari dell’All-Share che si è fermato a 21.828 punti. Segno meno anche per il Mid Cap e lo Star che sono scesi rispettivamente dello 0,43% e dello 0,37%.
Da segnalare il movimento in netta controtendenza di STM che ha ha messo a segno un rally del 4,16% sulla scia della buona trimestrale diffusa ieri dopo la chiusura di Wal Street. Ancora denaro su Finmeccanica che si è apprezzato dell‘1,27%, mentre tra gli industriali ha perso quota Fiat che ha ceduto l‘1,73%. Non lo ha seguito Exor che ha guadagnato lo 0,67% dopo che Goldman Sachs ha ribadito il conviction buy sul titolo, con un prezzo obiettivo rivisto al rialzo a 26,2 euro.
In frazionale rialzo dello 0,19% Saipem che ha ritracciato in maniera significativa dai massimi, malgrado la buona trimestrale. Non ha superato la prova dei conti Snam Rete Gas che ha chiuso in flessione dell‘1,48% malgrado i buoni risultati del terzo trimestre.
Pesante ENI che ha ceduto l‘1,93% complice la bocciatura di Barclays che ha ridotto il rating del titolo ad “underweight”. Male anche tenaris che è sceso dell‘1,46% dopo che Equita SIM ha reiterato il rating “hold”, con un target price a 15,7 euro.
A due velocità le banche nel giorno in cui Moody’s ha fatto sapere che le prospettive del settore restano negative. Ubi Banca è salito dello 0,58%, mentre Mediobanca e Unicredit hanno chiuso in frazionale rialzo dello 0,13% e dello 0,11%.
In calo dello 0,19% Intesa Sanpaolo, mentre Banca Popolare di Milano e Monte Paschi sono scesi dell‘1,17% e dell‘1,55%, lasciando ancora più indietro Banco Popolare che ha lasciato sul parterre il 2,76%.
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