martedì 16 novembre 2010

Aspettando Wall Street...

Il rimbalzo della vigilia ha lasciato il posto a nuove vendite sulle Borse europee che sin dalle prime battute hanno perso terreno sulla scia del ritracciamento di Wall Street e del forte calo della piazza azionaria cinese. Pur avendo recuperato qualche posizione dai minimi, gli indici del Vecchio Continente si mantengono a poca distanza da questi. Si difende meglio il Dax30 che scende dello 0,74%, mentre restano più indietro il Ftse100 e il Cac40 che arretrano dell‘1,3% e dell‘1,45%.
Segno meno anche a Piazza Affari dove l’indice Ftse Mib si presenta poco sotto i 20.800, con un calo dell‘1,05%.
In controtendenza Exor che sale di quasi due punti dopo che Goldman Sachs ha reiterato il rating “buy”, alzando il prezzo obiettivo a 31,4 euro. Bene anche Fiat che si apprezza di un punto, seguito a poca distanza da Campari che avanza dello 0,8%.
Poco sotto la parità STM che cede lo 0,08%. al pari di Autogrill che scende dello 0,1% sulla scia delle positive indicazioni di Bank of America-Merrill Lynch che ha reiterato il rating “buy”, alzando il target price da 11 a 11,8 euro.
Sotto pressione Lottomatica che è stata sospesa per eccesso di ribasso dopo aver segnato un ultimo prezzo a 10,64 euro, con un tonfo di quasi l’’8% all’indomani dei risultati trimestrali.
Bilancio pesante per Mediaset che flette di circa il 4% e le vendite tornano a colpire Bulgari che arretra del 3,1% dopo il rally della vigilia. Ancora ribassi per Geox che perde quasi il 3%, mentre nel settore lusso si difende meglio Luxottica che limita i danni a poco meno di un punto.
La discesa dei prezzi dell’oro nero al di sotto di quota 84 dollari al barile penalizza i titoli del settore oil, con Tenaris in flessione del 2,37%, seguito da Saipem che cede l1,75%, mentre ENI viaggia in rosso dello 0,67%.
Ancora vendite sui bancari tra i quali ad avere la peggio sono Banca Popolare di Milano e Banco Popolare che scendono del 2,82% e dell‘1,56%. Tra i meno penalizzati troviamo Intesa Sanpaolo e Unicredit che perdono lo 0,95% e lo 0,8%.
Indicazioni negative arrivano intanto dall’opposta sponda dell’Atlantico dove si dovrebbe assistere ad una partenza in calo. Il future sull’S&p500 scende dello 0,44%, mentre quello sul Nasdaq100 arretra di quasi lo 0,8%.
La seduta odierna sarà ricca di eventi sul fronte macro Usa, visto che in calendario troviamo l’indice Redbook relativo alle vendite al dettaglio delle prime due settimane di novembre. In agenda anche i flussi netti di capitali esteri con riferimento al mese di settembre e ancor più importante sarà l’aggiornamento riguardante i prezzi alla produzione che ad ottobre dovrebbero mostrare un rialzo dello 0,8% dallo 0,4% precedente. La versione “core”, depurata cioè delle componenti più volatili quali alimentari ed energia, è vista in riazlo dello 0,1%, in linea con la lettura di settembre.
Per la produzione industriale di ottobre si stima un rialzo dello 0,3%, in recupero rispetto alla flessione dello 0,2% precedente, mentre la capacità di utilizzo degli impianti è vista in salita al 74,9% rispetto al 74,7% di settembre.
Infine, per l’indice Nahb, relativo al mercato immobiliare, a novembre è previsto un rialzo a 17 punti dai 16 del mese precedente.

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