venerdì 19 novembre 2010

Cina e Irlanda frenano le borse

borse Niente da fare per i listini europei, che decidono di puntare ancora verso il basso, complici anche le vendite sui futures americani. Nell'ultima seduta della settimana, mentre si attende con trepidazione cosa uscirà fuori dall'incontro tra i commissari della Bce-Fmi-Ue e i funzionari dell'Irlanda, e mentre si teme ora anche un ennesimo rialzo dei tassi in Cina nel fine settimana, gli smobilizzi dominano ovunque.
In una giornata priva di dati economici Usa, i contratti sul Dow Jones scendono di 29 punti, quelli sul Nasdaq arretrano di 5,75 punti e quelli sullo S&P 500 sono in calo di 2,90 punti. Dall'altra parte dell'oceano, Londra fa -0,92%, Parigi -0,57%, anche Francoforte ora è negativa con un -0,21%, mentre Amsterdam e Bruxelles cedono rispettivamente lo 0,59% e lo 0,46%. Peggio Piazza Affari, che vede ora il Ftse Mib perdere l'1%.
Pesano i cali delle banche, che a Milano pagano anche il rapporto di Unicredit sul settore. Gli analisti hanno infatti tagliato il giudizio sulla Popolare di Milano a "sell" dal precedente "hold", penalizzando pesantemente il titolo. Male anche il Banco Popolare, dopo che Unicredit ha confermato una raccomandazione "sell", tagliando il Target Price a 3,2 euro dai 4 precedenti. Revisione al ribasso del Target Price ad opera di Unicredit anche per BPER a 10,1 euro dai 10,4 precedenti e UBI Banca a 8,3 euro dai 9,3 precedenti. Su entrambi i titoli è stato però confermato un giudizio "buy".
Qualche speranza sui tecnologici sui mercati azionari arriva dai risultati di bilancio dell'americana Dell.
Sul fronte Irlanda, secondo le ultime notizie il negoziato tra il governo irlandese e la missione Ue-Fmi si starebbe concentrando sull'ipotesi di ridurre l'entita' dei debiti delle banche, in vista dell'arrivo di aiuti. Secondo l'Irish Times l'idea e' quella di vendere gli asset no core delle banche irlandesi, in particolare i crediti immobiliari di Allieed Irish Banks e quelli di Irish Life e Permanent. L'attenzione oggi però è anche rivolta alla tavola rotonda che si sta svolgendo a Francoforte e che vedrà protagonisti i numeri uno della Fed, della Banca centrale cinese, della Bce e dell'Fmi.
Sul fronte valutario, sui mercati newyorchesi l'euro prosegue la sua ascesa contro il dollaro e si attesta a 1,3709; la moneta unica guadagna anche sullo yen a 114,14. Il biglietto verde cede invece a 83,26 nei confronti della valuta giapponese.
Tra le commodities, il petrolio sale sul Nymex a 82,03 dollari al barile, in crescita di 18 centesimi, mentre sul Comex l'oro si attesta a 1.357,9 dollari l'oncia, in rialzo di 4,9 dollari.
Infine, riguardo agli altri listini azionari globali, le borse asiatiche hanno chiuso la sessione in modo contrastato, con Seul che ha guadagnato lo 0,68% e Shangai lo 0,81%. Hong Kong è arretrata invece dello 0,26% e la borsa di Tokyo ha chiuso poco mossa a +0,09%, con l'indice Nikkei a 10.022,39 punti, confermando comunque i massimi dei cinque mesi.

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