Dopo una partenza in forte calo, sulla scia della flessione di Wall Street e di quella ancora più ampia di Tokyo, cui si è aggiunto il tonfo del mercato cinese dove l’indice ha lasciato sul parterre oltre cinque punti, le Borse europee sono riuscite a risalire la china dai minimi, mantenendosi ancora deboli.
Il DAX 30 si muove appena sotto la parità con un calo dello 0,06%, mentre il FTSE 100 e il CAC 40 arretrano rispettivamente dello 0,25% e dell‘1,04%.
Cerca di mantenersi in positivo Piazza Affari dove l’indice FTSE-MIB viene fotografato in area 20.900, con un frazionale rialzo dello 0,2%.
Scatto in avanti per Banco Popolare che guadagna il 4,5% in attesa dei conti trimestrali, ma tra i bancari si spingono in avanti anche Monte Paschi e Unicredit che crescono del 3% e dell‘1,4%, tallonati da Banca Popolare di Milano che avanza dell‘1,33%. Leggermente più cauti Intesa Sanpaolo che sale dell‘1,1%, al pari di Ubi banca che attende i risultati del terzo trimestre e dei primi nove mesi dell’anno. Poco sopra la parità Mediobanca con un frazionale rialzo dello 0,33%.
Sale di mezzo punto dopo un affondo iniziale STM, e in positivo troviamo anche Terna che guadagna lo 0,37%, dopo che il gruppo ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con utili in crescita del 32,4% e ricavi in salita del 15,1%.
Appena sopra la parità Exor che mostra un lieve progresso dello 0,05% dopo che il gruppo è ritornato all’utile nel terzo trimestre, mentre resta indietro Fiat che arretra dello 0,8%.
Sotto scacco Bulgari che lascia sul parterre oltre quattro punti pagando pegno per i conti diffusi ieri dopo la chiusura dei mercati.
Ancora vendite per Fondiaria-Sai che arretra dell‘1,76%, mentre Generali limita i danni allo 0,25% e riesce a fare ancora meglio Unipol che sale di quasi mezzo punto all’indomani dei risultati trimestrali.
Nuova flessione per Buzzi Unicem che dopo l’affondo di ieri scende di oltre un punto, al pari di Autogrill che paga il dazio ad alcune prese di profitto dopo l’allungo di ieri. Deboli i petroliferi sulla scia della flessione dei prezzi del petrolio verso area 86 dollari al barile: Saipem arretra dello 0,65%, mentre Eni e Tenaris perdono entrambi circa lo 0,8%.
Negative le indicazioni che arrivano dall’opposta sponda dell’Atlantico dove si dovrebbe assistere quest’oggi ad una partenza in calo. Il future sull’S&p500 e quello sul Nasdaq100 perdono entrambi poco più di mezzo punto.
Per la seduta odierna è previsto un solo aggiornamento sul fronte macro americano, in programma alle 15.55 ora italiana, e si tratta del dato preliminare sulla fiducia Michigan che in riferimento al mese di novembre dovrebbe attestarsi a 69 punti rispetto ai 67,7 della rilevazione precedente.
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