Seduta decisamente positiva per i listini europei, che dopo le incertezze registrate ieri chiudono ai massimi da due anni grazie ai risultati trimestrali ed all’ottima intonazione dei titoli legati alle risorse di base. Il DAX di Francoforte ha terminato a +0,55% portandosi a 6.787,81 punti, il CAC 40 di Parigi ha guadagnato lo 0,82% chiudendo a 3.945,71 punti, l'indice FTSE 100 di Londra ha chiuso a +0,43% a 5.875,19 punti e l’IBEX di Madrid sale a 10.409,8 con un incremento dell'1,15%.
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta in deciso rialzo, confortata da alcuni dati societari a livello europeo migliori delle attese. Sullo sfondo restano però le tensioni sui Paesi periferici dell’Eurozona e le molte incognite prima del G20 di Seul. A difendere il nuovo piano di quantitative easing, dopo le critiche di Cina e Eurogruppo, è sceso in campo perfino Barack Obama: “il mandato della Fed ed il mio è di far crescere l’economia, risultando positivo non solo per gli Usa ma anche per il mondo intero.
A Piazza Affari l'indice FTSE-MIB Mib ha guadagnato l’1,65% a 21.578 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato dell’1,54% a quota 22.148.
Mediobanca ha svettato sul paniere principale di Piazza Affari con un rialzo del 4,43% a 7,65 euro. Piazzetta Cuccia viene definita da Morgan Stanley “l’unica banca che vediamo in Italia con un trend di utili in crescita e un rendimento sul Nav tangibile (ossia sul capitale) che già copre il costo del capitale”. Il broker americano ha avviato la copertura su Mediobanca con giudizio overweight e un prezzo obiettivo di 9,4 euro. I trader leggono inoltre gli acquisti dei titoli della banca d’affari anche con la lente della distribuzione del dividendo, in calendario il prossimo 22 novembre. Mediobanca a parte, per Morgan Stanley la prudenza è la strategia migliore da abbracciare sul comparto finanziario italiano: Monte dei Paschi ha però guadagnato l’1,07% a 0,94 euro, Unicredit l’1,22% a 1,82 euro, Ubi Banca l’1,35% a 7,50 euro, Intesa SanPaolo l’1,01% a 2,49 euro, Banco Popolare lo 0,47% a 3,707 euro, Popolare di Milano lo 0,62% a 3,247 euro.
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