martedì 9 novembre 2010

L'attenzione è sull'Irlanda.

I riflettori rimangono sull'Irlanda. E continuano a rimanere aperte molte preoccupazioni. A nulla sembrano essere servite la rassicurazioni giunte ieri dal Commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn: Dublino non ha chiesto aiuti esterni, ha affermato al termine di un incontro con il ministro delle Finanze Brian Lenihan.
Rehn ha invece spronato l'opposizione a sostenere il piano di risanamento previsto dal governo sul bilancio 2011, che prevede economie da 6 miliardi di euro, energiche per una popolazione di 4,5 milioni di abitanti.
Oggi, per l'undicesimo giorno consecutivo, i bondi si sono indeboliti. Questo ha come conseguenza un aumento dei loro rendimenti - una misura che riflette la percezione di rischio dei mercati sulla solvibilità di un paese - saliti all'8,08 per cento sulle emissioni a 10 anni, 0,21 punti in più rispetto a ieri. In questo modo si è ulteriormente allargato il divario, o spread di rendimento tra bond irlandesi e gli equivalenti della Germania, i bund utilizzati come riferimento sulle emissioni nell'area euro.

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