Partenza in ribasso per la Borsa di Milano in scia alla chiusura negativa dei listini americani. Wall Street ha risentito degli attacchi al nuovo piano di quantitative easing della Fed. Dopo Cina, Germania e Brasile, le critiche sono arrivate anche dai repubblicani e da alcuni esponenti del comitato monetario della Banca centrale americana. Sui mercati si sono visti i primi effetti della manovra da 600 miliardi di dollari con il record dei metalli preziosi e il petrolio tornato oltre gli 87 dollari al barile. Questa mattina da segnalare il boom delle esportazioni cinesi, che in ottobre sono cresciute del 22,9%.
L'indice FTSE-MIB cede lo 0,52% a 21.459 punti, mentre il Ftse All Share arretra dello 0,47% a quota 22.040.
Unicredit cede in Borsa dopo la diffusione dei conti. Il titolo della banca segna in questo momento un -1,81%, scivolando a 1,78 euro. L'istituto di Piazza Cordusio ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 334 milioni di euro, sotto le attese. Il sito web della banca indicava un consensus - elaborato con 22 broker - di 391 milioni. Nel terzo trimestre del 2009 l'utile netto era stato di 394 milioni di euro.
Mediaset indrieteggia. Il titolo del gruppo di Cologno Monzese, nei primi scambi di giornata, cede il 3,79% a 5,20 euro. Ieri, a mercati chiusi, l’azienda controllata dalla famiglia Berlusconi ha pubblicato i conti dei primi 9 mesi: i ricavi sono cresciuti del 14,8% a 3,04 miliardi di euro, l’Ebit del 40,4% a 534,7 milioni, l’utile netto del 4,6% a 192,6 milioni di euro. A trainare i conti del Biscione è stata soprattutto la ripresa della raccolta pubblicitaria.
Bulgari protagonista a Piazza Affari insieme ai titoli del lusso europei, galvanizzati dagli ottimi dati forniti di Hermès che si appresta a chiudere il 2010 come il migliore anno della sua storia. Hermès "probabilmente registrerà nel 2010 il migliore esercizio degli ultimi dieci anni e forse della sua storia", ha commentato il numero uno del gruppo francese, Patrick Thomas, presentando i conti del terzo trimestre. Nel dettaglio nel periodo luglio-settembre il giro d'affari di Hermes è salito a 590 milioni di euro, mettendo a segno un progresso del 30,5% il giro d'affari (dopo il progresso del 18,5% del primo trimestre e del 27% del secondo). I vertici della maison hanno rivisto al rialzo le stime di crescita per fine anno dal 12 al 15%.
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