Positiva la chiusura dei principali listini europei. A sostenere i mercati sono principalmente i comparti farmaceutico e da quello minerario. Il clima è comunque improntato alla cautela sui timori per la situazione irlandese.
La Borsa di Dublino è la migliore della giornata con un rialzo dell'1,5%. Tra i listini maggiori, il CAC 40 di Parigi ha guadagnato lo 0,79%, il DAX di Francoforte è salito dello 0,55% e il FTSE 100 di Londra dello 0,19%.
A Piazza Affari, il FTSE-MIB ha chiuso a +0,37%, il Ftse Italia All-Share a +0,45%, il Ftse Italia Mid Cap a +1,20%, il Ftse Italia Star a +1,56%.
Forti acquisti su Ansaldo STS (+4,8%). Il consorzio guidato da Almaviva di cui Ansaldo STS detiene il 13,50% ha vinto la gara da 1,36 miliardi di euro indetta dal Gruppo FS per la gestione in outsourcing dei servizi IT, dell'infrastruttura di elaborazione dati, di gestione e sviluppo delle applicazioni software e di call center.
Denaro anche su Tenaris (+4,1%) che ha recuperato gran parte della massiccia flessione della seduta precedente. Il titolo e' tornato ad avvicinarsi ai 16,60 euro, resistenza oltre la quale verrebbe riattivato il trend ascendente di fondo.
Prosegue il rally di Exor (+3,2%). L'a.d. della controllata Fiat, Sergio Marchionne, a margine dell'inaugurazione del nuovo showroom Chrysler a Los Angeles ha detto che l'IPO della casa americana potrebbe avvenire nel secondo semestre 2011. Marchionne ha anche affermato che le ipotesi di fusione Fiat-Chrysler e di vendita di Ferrari, Magneti Marelli e Alfa Romeo rientrano nell'arco delle possibilita', anche se decisioni in merito non sono ancora state prese.
Sale Parmalat (+2%). Ieri Morgan Stanley ha confermato la raccomandazione overweight e il target price a 2,40 euro, oltre il 20% al di sopra dei valori attuali. Le quotazioni stanno tentando di avvicinarsi a quota 2 euro, limite oltre il quale potrebbero allungare in direzione di 2,0450 almeno.
Boccata d'ossigeno per Mediaset (+2%) che interrompe una striscia di cinque ribassi giornalieri consecutivi. Il titolo resta comunque sotto pressione (-13% circa dai massimi di settimana scorsa) a causa delle incertezze riguardanti il futuro del governo Berlusconi.
Veemente accelerazione per Danieli&C (+8,7%) e netto miglioramento del quadro grafico di lungo periodo. Il titolo ha oltrepassato di gran carriera i massimi allineati di gennaio-aprile a 20,60 euro circa, toccando il livello piu' alto dall'agosto 2008. Detto movimento ha determinato la riattivazione del trend ascendente di fondo in direzione dei target a 22 e 24.
In forte rialzo anche De' Longhi (+3,6%). Il titolo si e' spinto fin sui 4,80 euro, massimo da fine 2007 per poi ripiegare mantenendosi comunque in consistente rialzo. Lo scenario si conferma positivo e in caso di chiusura di seduta superiore a 4,60 euro assisteremmo a un'estensione del rally verso 5 e 5,40. Segnali di debolezza solo sotto 4,40 per 4,20.
Positiva Gruppo Coin (+3,1%). Maurizio Borletti, presidente di Borletti Group (con quote in Rinascente e nei grandi magazzini francesi Printemps), ha confermato che guarda con interesse a Coin anche se non e' stata presa alcuna decisione concreta.
In controtendenza Finmeccanica (-1,1%) dopo che il presidente e a.d., Pier Francesco Guarguaglini, ha dichiarato in un'intervista di essere pronto a farsi da parte in vista della scadenza del suo mandato in primavera.
Lieve flessione per Unicredit (-0,5%). Si e' svolto ieri un incontro tra il presidente Dieter Rampl e i vertici delle fondazioni azioniste per definire le linee del piano industriale. Secondo i rumor Piazza Cordusio sarebbe intenzionata a intensificare gli sforzi nell'Europa dell'Est, a discapito della divisione Corporate and Investment Banking. Vanno avanti i sondaggi per la ricerca del responsabile dell'investment banking in sostituzione di Sergio Ermotti. Il Sole 24 Ore indica in Luigi De Vecchi (ex Credit Suisse) un probabile candidato, mentre il Messaggero fa i nomi di Massimo Tononi (ex Goldman Sachs), e Piergiorgio Peluso (capo del corporate & investment banking italiano).
Rcs MediaGroup (-2,5%) scivola sui minimi da fine luglio. Secondo quanto dichiarato dal consigliere Franzo Grande Stevens, nel cda di settimana scorsa non si e' parlato dell'ingresso di Giuseppe Rotelli, che ha il 7,5% di Rcs, nel board.
Giornata all'insegna della debolezza per l'euro su cui hanno pesato i timori per la situazione finanziaria dell'Irlanda. La divisa unica ha si è portato in zona 1,3530 contro il dollaro dopo essere precipitata fino a un minimo da sette settimane a quota 1,3460.
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