mercoledì 22 dicembre 2010

I derivati in settimana

Secondo il New York Times, il terzo mercoledì di ogni mese, 9 membri di una élite di Wall Street si riuniscono a Midtown Manhattan in rappresentanza di Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank, Barclays, Ubs, Credit Suisse. Ufficialmente, i 9 banchieri di questo potentissimo comitato d'affari hanno il compito di "salvaguardare la stabilità e l'integrità" su un mercato che muove ogni giorno migliaia di miliardi di dollari. Di fatto, il club dei nove "protegge gli interessi delle grandi banche che ne fanno parte, perpetua il loro dominio, contrasta ogni sforzo per rendere trasparenti i prezzi e le commissioni". La denuncia raccolta dal New York Times viene dal massimo organo di vigilanza e parte da Gary Gensler, capo della Commodity Futures Trading Commission, l'uomo a cui Barack Obama ha affidato il compito di fare pulizia in un mercato altamente speculativo. Nessuno sa cosa decidono i nove membri del club esclusivo ma ciò è certo che il Dipartimento di Giustizia Usa ha aperto un'inchiesta "sulla possibilità di pratiche anti-concorrenziali nel clearing e nel trading sui derivati". I sospetti di collusione e di un vero e proprio cartello non sono nuovi: ma trovare le prove è difficile. Una certezza è che i Padroni dell'Universo usano il loro potere oligopolistico per estrarre dal resto dell'economia dei profitti esorbitanti e soprattutto il rischio è che grazie allo scambio di informazioni quotidiane possano maturare operazioni di cartello, che mirino alla manipolazione dei mercati. In sostanza quelli che dovrebbero "stabilizzare" i derivati, sono i primi a trarre profitti delle fiammate speculative.

La borsa di Milano archivia la settimana in ribasso: FTSE Italia All-Share (Variazione ultimi 5 giorni -1.891% Variazione ultimo anno -9.873%) FTSE MIB (Variazione ultimi 5 giorni -2.041% Variazione ultimo anno -11.503%) FTSE Italia STAR (Variazione ultimi 5 giorni +0.624% Variazione ultimo anno +2.016%). Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Saipem (+4.95%) Bulgari (+4.02%) Italcementi (+3.41%) Cir (+3.32%) Geox (+3.01%). In rosso invece: Pop.Milano (-8.27%) Unicredit (-8.11%) Banco Popolare (-5.89%) Mediobanca (-5.65%) Ubi (-5.56%).

Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, il FTSE MIB disegna una Long black che archivia la terza seduta negativa e la sesta settimana in
ribasso delle ultim e 8. Il rimbalzo che ha caratterizzato le prime 2 settimane di Dicembre mostra una evidente perdita di momentum con i prezzi che trovano una solida resistenza in area 20.800 punti; solo il superamento di questo livello innescherà una nuova accelerazione in direzione di area 21.700, ovvero il bordo superiore del rettangolo che ingabbia i prezzi da ben 164 sedute (dai primi di maggio). Il mancato breakout di questo livello, invece, riporterà i prezzi verso il supporto in area 19.000. In realtà, a 8 sedute al termine del 2010, non ci aspettiamo significativi movimenti in quanto gli operatori tenderanno a “tirare i remi in barca” consolidando una performance annuale estremamente negativa per il mercato italiano (-13.67% per il FTSE MIB) a cui si contrappone un risultato positivo per i principali mercati mondiali: Dax tedesco +17.21%, Footse inglese +8.4%, S&P 500 +11.58%, Nasdaq + 16.47%.

La seduta di lunedì sarà caratterizzata le modifiche apportate al paniere del Ftse Mib: ad abbandonare l’indice saranno Cir, Geox e Unipol, e al loro posto entreranno Diasorin, Enel Green Power e Tod’s. Operativamente deteniamo in portafoglio 3 titoli: un titolo del settore lusso, uno finanziario e uno del settore “prodotti per la casa” sui quali proveremo ad alzare gradualmente i trailing stop al fine di salvaguardare parte dei profitti virtuali sin qui realizzati.

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